Nihal della terra del vento. Cronache del mondo emerso: 1 - Licia Troisi Non so neanche da dove cominciare a commentare questo libro, mi chiedo come faccia ad essere un best seller questa roba che sembra una fanfiction scritta da una ragazzina con complessi di inferiorità.
Si perchè, scusa tanto Licia, ma quando una scrittrice crea una Mary Sue così perfetta come la tua Nihal a me qualche dubbio viene.
Potevo passarle il fatto di essere l'unica mezzelfa rimasta, anche se già un pò la cosa puzzava, ma poi è bellissima (come ci viene ricordato più e più volte) ha un impatto Maru suoso su tutti. C'è chi la odia, ovviamente solo perché è invidioso delle sue ottime qualità (di sicuro non del suo ottimo carattere, dato che non ho mai trovato in nessuno libro un personaggio tanto lagnoso, viziato e rompiscatole come Nihal) perché la ragazza non è solo bella da far paura, è anche forte come un uomo, abile con ogni tipo di arma (soprattutto quelle che non ha mai visto in vita sua), invidiata dalle donne e contesa dagli uomini.
Fa sempre e solo quello che vuole, ma questo non importa a nessuno perché tanto viene sempre perdonata. Non si può portare la spada dell'Accademia? e che importanza ha, basta minacciare chi ti chiede di dargli la spada e che mai potrà succedere? Ovviamente quello non è un guerriero più forte ed esperto di una sedicenne, quindi non potrà fare altro che farsela sotto ed allontanarsi con la coda tra le gambe.
Va da sè che minacciare non ti farebbe mai espellere dall'Accademia, come va da se che prendere e andare per i fatti propri per una settimana senza avvertire non comporta nessuna punizione, strano che l'autrice abbia passato 100 pagine a ripetere come tutti la odino e non aspettino altro che una buona occasione per cacciarla.. queste due occasioni non le deve avere notate nessuno allora, chissà come mai.
Nonostante Nihal sia viziata da tutti non fa altro che piangersi addosso e dire quanto è infelice, sola e trattata male.
Sola? Sennar stravede per lei e mentre lei gioca al soldatino con il drago lui va a trovarla, la consiglia e ascolta la sua pura pallosità. Fen, che per lei non prova niente e sembra non voler notare come Nihal gli sbavi dietr (il classico amore puro immagino, il fatto che Fen fosse bello da accecare è ininfluente immagino.. soprattutto perché lei si è innamorata di lui senza che lui non dovesse neanche aprire bocca.. come sei profonda Nihal!) comunque è uno dei migliori cavalieri che ci sono e si abbassa a farle ovviamente da maestro.
Mi piacerebbe analizzare anche gli altri personaggi ma la verità è che altri personaggi non ce ne sono. Quei pochi ha la Troisi descrive oltre a Nihal esistono solo per e in funzione di Nihal, il loro scopo è solo quello di girarle attorno quindi neanche li si nota.
Il modo di scrivere della Troisi poi fa venire la pelle d'oca, ma davvero chi ha pubblicato una cosa simile? se apro una fanfiction a caso su internet sono sicura che è scritta meglio di questa roba!
«Ti piace la solitudine.»
Non era una domanda.
Nihal si voltò.
«Andiamo a mangiare, forza.»
Nihal lo seguì senza dire nulla.
Buongiorno Tolkien! E questo sarebbe Fantasy? Qualche esempio che mi ha permesso di dare a questo libro un secco 1/5.
Ido voleva bene a Nihal, conosceva le sue potenzialità e ne ammirava la tenacia. Ma aveva capito cosa la muoveva: rabbia, voglia di vendetta, disprezzo per se stessa. E non poteva permettere che distruggesse la propria vita. Era troppo forte, troppo bella e decisa per buttarsi via.
Così non le dava tregua.
Vederla battersi con Ido, la cui abilità era nota a tutti, divenne uno spet-tacolo imperdibile. Perché Nihal era agile, era brava, ma soprattutto era bella.
Non si poteva dire che rispondesse ai canoni tipici della bellezza, ma tutta la sua figura emanava fascino. Sotto le lunghe ciglia i suoi occhi viola avevano uno sguardo fiero. Era sottile come un giunco, ma aveva anche curve sinuose. Il modo in cui si muoveva in combattimento incantava chi la guardava. E poi, eccezion fatta per il suo maestro, che era l'unico con cui parlasse, era fredda come il ghiaccio.
Quindi.. è forte come un uomo, ma agile (..pronto? Licia ma hai idea di quello che scrivi non è vero?) , è sottile ma formosa..? se non sapessi che la scrittirice è una donna avrei scommesso che era un uomo che le donne non le ha neanche mai viste di striscio.
Lei non era come gli altri.
Non era una ragazza.
Non era neppure un semplice guerriero.
Era un'arma nelle mani dei morti.
E qui possiamo anche chiudere (non so come ho fatto a finire questo libro, davvero).